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lunedì 17 agosto 2009

Come si percepiscono i feromoni

Certo senza le tonsille o i denti del giudizio si può continuare a vivere tranquillamente, tuttavia siamo veramente sicuri che questi e altri “organi vestigiali” - cioè organi non più in funzione, residui del nostro passato evolutivo - non servano veramente a nulla? Recenti ricerche stanno infatti smontando un po’ alla volta questa idea così consolidata. Emblematico è il caso della milza: stando un nuovo studio Usa (condotto da Filip Swirski e dal suo team del Massachusetts General Hospital, a Boston) pare infatti che questo organo giochi un ruolo essenziale nella guarigione dei cuori infartuati. La capacità che la milza ha di filtrare il sangue, eliminando i globuli rossi vecchi o danneggiati, è nota già da tempo; a parte ciò la medicina l’ha sempre considerata un organo non essenziale, tanto che molte persone vivono tutta la vita pur avendone subìto l’asportazione. Swirski ha condotto una serie di test sui topi, scoprendo così che la milza di questi animali contiene tra il 40 e il 50% di tutti i monociti (speciali globuli bianchi in grado di favorire la riparazione dei tessuti danneggiati) presenti nel loro organismo. Gli studiosi hanno provocato un arresto cardiaco a un certo numero di cavie, scoprendo così che quelle che in precedenza erano state private della milza facevano molta più fatica a riprendersi. Queste conclusioni valgono anche per gli esseri umani; a questo proposito Swirski cita uno studio del 1977, che monitorò le condizioni di salute di molti reduci della Seconda Guerra Mondiale per vent’anni, scoprendo che i soldati feriti in battaglia che avevano perso la milza correvano un rischio doppio di morire per patologie cardiocircolatorie o polmonite.

Secondo Jeffrey Laitman, studioso della Mount Sinai School of Medicine (a New York), i medici tendono a classificare come inutili gli organi di cui non hanno ancora capito la funzione, e non è da escludere che in futuro molti altri organi vestigiali vengano “riabilitati”. Laitman cita poi il caso della cosiddetta “circolazione collaterale”, cioè quell’insieme di vene e arterie in soprannumero che popolano diverse parti del nostro corpo, come le ginocchia, i gomiti e le spalle. Scopo di questi vasi sanguigni è garantire l’afflusso di sangue anche nel caso in cui le vene e le arterie principali vengano bloccate. Ci si potrebbe chiedere come mai la natura non abbia fornito al cervello o al cuore vasi sanguigni in soprannumero, evitando così ictus e infarti; in realtà questi problemi insorgono in età avanzata, mentre i nostri antenati vivevano molto meno di noi e non dovevano misurarsi con essi.

Anche l’appendice è stata sempre considerata un organo vestigiale, fino a che, nel 2007, Bill Parker e il suo team della Duke University (a Durham) hanno dimostrato che essa funge da serbatoio di batteri “buoni”; sebbene inutile nel pulitissimo Occidente, essa è molto utile nel Terzo Mondo, dove infezioni di vario genere tendono spesso a spazzare via la flora batterica, la quale viene ricostruita proprio grazie alle riserve batteriche dell’appendice.

Per quanto riguarda le tonsille, sebbene siano classificate come organi vestigiali (possiamo anche vivere senza di esse, tanto che alcuni se le tolgono da bambini in seguito a una tonsillite), per molti studiosi esse conservano comunque una loro utilità, in quanto fino alla pubertà ci proteggono da microrganismi e sostanze tossiche presenti nell’aria, atrofizzandosi poi durante l’età adulta.

Situato dietro le narici, l’organo vomeronasale è un vero e proprio organo di senso in grado di percepire i feromoni, sostanze chimiche emesse da molti animali per comunicare con i propri simili, attrarre i partner e altro ancora. Michael Meredith, noto neuroscienziato della Florida State University (a Tallahassee) ritiene che, negli esseri umani, l’organo vomeronasale sia inutile, visto che non è collegato direttamente al cervello; tuttavia diverse ricerche condotte negli ultimi anni hanno mostrato che anche gli esseri umani riuscirebbero a percepire i feromoni e ne sarebbero influenzati.

Residuo della coda posseduta dai nostri antenati scimmieschi, il coccige è una formazione ossea che contribuisce tutt’ora a sostenere l’ano e l’area anatomica circostante. Tra i molti organi vestigiali ancora considerati inutili, citiamo i muscoli orripilatori sottocutanei (causano la “pelle d’oca” e nei mammiferi e negli uccelli sollevano i peli o le piume, conservando il calore) e i tubercoli di Darwin, noduli di cartilagine che un tempo facevano parte delle articolazioni che ci permettevano di muovere e orientare le orecchie.

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